A Kind Of Blue “l’artivismo” di Raul Orvieto
A Kind Of Blue: “L’artivismo” di Raul Orvieto

“Sottrarre per arricchire” è il motto che sta alla base dell’ultima attività artistica e “artivistica” di Raul Orvieto, a cui abbiamo già avuto modo di affezionarci nell’ambito dei precedenti articoli (Biofilia… e Germogli e spine…). Da un passato legato al Garden Design, approda all’arte con una forza propositiva non indifferente e riesce a farsi largo all’interno dell’attualità grazie ai temi che decide di trattare, nello specifico incentrati sulla salvaguardia ambientale e marina, in collegamento agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
La varietà delle tecniche gli dà modo di spaziare dalla scultura all’installazione, sempre con una delicatezza peculiare. Maestro nel fishcarving, riproduce su materiale ligneo alcuni pesci che possiamo annoverare all’interno dei nostri mari, abilità che gli vale i titoli di “Campione Americano” per gli anni 2020 e 2021 per la disciplina e di vincitore di “Artistry in Wood” in British Columbia, Canada. È in un’altra tecnica che, tuttavia, il concept artivistico di Orvieto trova la massima espressione: la resina semitrasparente modellata a prendere la forma di una razza.
Ma come nasce tutto questo?
“Durante una visita nella spiaggia dell’area marina protetta di Portofino, notai che dopo la mareggiata erano rimaste delle quantità inimmaginabili di spazzatura che riempivano il litorale”, spiega l’artista in una recente intervista su Element +, aggiungendo di essere venuto a conoscenza nel medesimo periodo “della dichiarazione di estinzione di una specie di razza, in Inghilterra”. Da qui originano le radici dell’arte di Raul Orvieto e, successivamente, del progetto “A Kind of Blue”, ideato insieme alla curatrice Loredana Trestin.

Questa sinergia intende “dare continuità agli elevati principi etici che da sempre hanno contraddistinto la loro attività, coinvolgendo fondazioni autorevoli che in questo ambito hanno rilevanza e centralità nel Mediterraneo, in Europa e, in senso ampio, nel mondo in cui viviamo”, come si legge dal comunicato stampa.
E sono state proprio le istituzioni, nello specifico la Delegazione Italiana della Commissione Europea, con il sostegno di BPER Banca a dare la spinta propulsiva, tramite l’invito a esporre una serie di opere presso lo Spazio Europa – Sala conferenze e percorsi didattici dal 15 febbraio al 15 giugno 2023, ricevendo forti riscontri e visite da esponenti politici di spicco, tra i quali Virginijus Sinkevičius, Commissario Europeo della Lituania con il portafoglio per l’ambiente e gli oceani dal 2019.
A Kind of Blue

L’opera cardine dell’intero progetto si deduce dal titolo, “A Kind of Blue”, ma è seguita da molte altre che si inseriscono sullo stesso filone. I materiali plastici raccolti dagli arenili liguri, e non solo – lo scorso mese è stata organizzata un’iniziativa di Clean-Up sulle spiagge toscane grazie al supporto di Casa Europa e il Comune di Viareggio – vengono inglobati all’interno della resina, che assume la forma di una razza. Solo avvicinandosi si può scorgere ciò che sta all’interno: mollette, filtri per acqua, tappi di bottiglia, frammenti di giocattoli… tracce, ahimè, nocive dell’umanità che lascia le orme lungo la sabbia delle tanto apprezzate spiagge.

Due opere di discostano nelle forme, prima su tutte “Tutto (finisce nel mare)”, rivisitazione di una famosa tela di Alighiero Boetti, da cui Orvieto riprende l’idea del collage colorato, riproducendolo tramite gli elementi di plastica raccolti. “The Monster from the Abyss”, invece, consiste in una vera e propria installazione a forma di tentacolo ottenuta con reti da pesca e altri materiali dell’ambito della navigazione.

Il cammino è ancora lungo, non solo per Raul Orvieto nel percorso di sensibilizzazione delle istituzioni e dei cultori, ma anche per la società che si ritrova a interfacciarsi con costanti problematiche dovute all’abuso umano nei confronti della natura. Una natura che ogni tanto si dimostra, a nostro discapito, invincibile.
